In ricordo di Giovanni Ermiglia

13 Gennaio 2014 ufficioassefa

La grandezza della visione, la concretezza dell’azione: a 10 anni dalla morte di Giovanni Ermiglia, il suo sogno vive.

Il 14 gennaio 2004 si concludeva la lunghissima vita di Giovanni Ermiglia, l’uomo che può essere considerato il padre di ASSEFA. Una vita dall’andamento molto inconsueto: nella prima parte, fino ai 60 anni, dedicata all’attività intellettuale – studio e insegnamento; nella seconda, all’azione sul campo, organizzativa e pratica. Con una decisione improvvisa l’insegnante di filosofia in pensione dà alla sua esistenza una svolta radicale, parte per l’India, decide di contribuire alla realizzazione dell’ideale di Gandhi . A partire dalla categoria sociale più svantaggiata in quel momento e in quel mondo, quella dei contadini senza terra, si dedica alla creazione di comunità senza alcun tipo di discriminazione, auto-sufficienti, dotate di autostima ed auto-gestite, basate sui principi dell’amore, del servizio e della giustizia sociale, che perseguano il Sarvodaya, ossia il benessere sociale, culturale ed economico di tutti. Per questo scopo spende instancabilmente tutti gli anni che gli rimangono da vivere.

A 44 anni dalla nascita della prima comunità rurale nel Tamil Nadu, (India del sud) ASSEFA, l’organizzazione che riconosce in Gandhi e in Giovanni Ermiglia i propri ispiratori e fondatori, oggi lavora con 900.000 famiglie in 11.000 villaggi, dove sorgono 130 scuole e studiano più di 15.000 bambini.

Tutto questo è stato concepito a Sanremo, sua città natale, ha trovato la sua realizzazione attraverso innumerevoli viaggi in India e un lavoro intelligente e paziente, guidato da un’idea di cooperazione allo sviluppo all’avanguardia per quei tempi e ancor oggi attuale e valida: innescare un processo virtuoso che, partendo dai primi beneficiari, si propaghi coinvolgendo un  numero sempre maggiore di persone e preservi la terra e il mondo contadino dallo sfruttamento e dalla speculazione. Migliaia di uomini e donne,  in India e in Italia sono stati conquistati da questa visione e ASSEFA ha presto assunto la dimensione che oggi possiede.

Chi ha conosciuto Giovanni Ermiglia, anche solo attraverso la sua opera, si domanda quale sia la forza che lo ha portato a realizzare un’impresa così grande: è la forza delle idee , di una moralità superiore, che dà senso e illumina tutta la vita, e di conseguenza rende il mondo migliore.

I riconoscimenti ottenuti da Giovanni Ermiglia danno soltanto una pallida idea del valore della sua opera, che ha procurato lavoro, istruzione e dignità a milioni di persone.

  • Premio Artigiano della pace- Torino – 1984
  • Defender of Peace award – Madurai – 1986
  • Menzione d’onore del premio internazionale Genova per lo sviluppo dei popoli – targa UNICEF Italia – 1988
  • Cittadino Benemerito di Sanremo – 1997
  • Peace Builders award (premio conferito dal governo indiano) – 2001

A Sanremo, in quella che fu la casa di Giovanni, ASSEFA prosegue ogni giorno l’opera iniziata in India tanti anni fa per realizzare uno sviluppo umano equo e sostenibile tra i popoli della terra.