10 anni fa lo tsunami: un bilancio degli interventi di ASSEFA

20 Gennaio 2015 ufficioassefa

10 anni fa il Tamil Nadu era sconvolto  dalla tragedia dello tsunami, avvenuta  la mattina del 26 dicembre 2004. Nelle zone costiere dell’Oceano Indiano si contarono 8010 vittime, principalmente i pescatori e le loro famiglie, che vivevano in capanne sulla spiaggia. Circa 1 milione furono le persone colpite, le case distrutte 126.000. I pescatori sopravvissuti persero tutti i loro strumenti di lavoro.

In tutto il mondo la commozione fu grandissima, e da ogni parte arrivarono i soccorsi immediati e gli aiuti per la successiva ricostruzione.

ASSEFA, anche se la sua missione non è l’intervento in situazioni di emergenza, in quella occasione si sentì chiamata in causa e decise di mobilitarsi. Per i 6 mesi immediatamente successivi ASSEFA svolse un’azione di soccorso; poi pianificò un intervento a medio termine,  chiamato ‘Coastal Area Development Project’, ispirato al metodo di lavoro adottato fin dal 1968 nei villaggi rurali. Esso ha riguardato 416 villaggi, con 250.000 famiglie, a cui è stato dato un supporto igienico-sanitario, alimentare, psicologico, economico, per ricostruire su nuove basi il tessuto socio-economico dell’area  colpita. Oggetto di particolare attenzione sono state le categorie più deboli: donne, bambini, anziani.

Gli interventi da realizzare sono stati concordati con gli abitanti dei villaggi colpiti, in modo da facilitare la partecipazione della comunità alla pianificazione, all’attuazione e alla sostenibilità dei programmi di assistenza proposti.

Sono stati messi in campo programmi di sviluppo destinati a bambini, madri e famiglie, attuati in modo sostenibile. Per  loro il primo obiettivo era quello di superare l’angoscia della catastrofe e di riprendere fiducia e speranza nel futuro . Per i bambini era necessario creare le condizioni favorevoli per la ripresa della scuola, dando loro un’istruzione olistica e un apprendimento gioioso. Le donne dovevano essere messe in grado di partecipare al miglioramento della condizione socio-economica loro e delle famiglie.

I pescatori dovevano al più presto ritornare al lavoro per sostentare le loro famiglie.

ASSEFA Italia è stata il punto di riferimento di chi in Italia, privati e istituzioni, desiderava dimostrare la sua solidarietà a chi aveva perso tutto. In tutto il 2005 la mobilitazione è stata imponente e grazie all’aiuto sostanziale ricevuto da ASSEFA Italia (26.023.651 rupie, circa 450.000 euro), ASSEFA India ha potuto realizzare in tempi rapidi il suo primo programma di assistenza, con i risultati che vengono descritti in un rapporto del maggio 2007:

A distanza di due anni dallo tsunami  le aree colpite sono ritornate alla normalità. I pescatori hanno ripreso la loro attività con le loro nuove barche di fibra e con nuovo slancio. Le vecchie barche sono completamente scomparse. Anche i contadini sono riusciti a bonificare i loro campi, grazie alle piogge monsoniche che ne hanno dissolto la salinità. Anch’essi hanno ricevuto aiuti, sotto forma di animali da latte ed altro, per far crescere il loro reddito.

Anche le donne e i bambini si stanno riprendendo. Le donne hanno formato gruppi di auto-aiuto per creare consapevolezza in campo sanitario e dare nuove prospettive economiche, e hanno superato così lo shock causato dal disastro. Anche i bambini hanno ripreso le lezioni nelle scuole ricostruite e meglio attrezzate e ricevono un’educazione più completa e qualitativamente migliore.

Ancora oggi, dopo 10 anni, alcune delle attività di ASSEFA si svolgono nella zona costiera vicino a Pondicherry, dove vengono assistite le donne delle famiglie di pescatori con il progetto “Madre-bambino”.